Basta carbone in Sardegna! No alla centrale a carbone nei comuni di Ottana e Sarule (NU)


L’area industriale di Ottana sorge poco lontano dal centro abitato
Come se non bastassero i progetti di centrali a carbone che già minacciano la Sardegna, una delle isole più belle del Mediterraneo, apprendiamo con costernazione che si è aperta un’altra vertenza nei comuni di Ottana e Sarule, in provincia di Nuoro.
Qui, nel cuore della Sardegna, l’azienda Ottana Energia vorrebbe riconvertire una vecchia centrale a olio combustibile a carbone. Ottana Energia si unisce così a Enel ed Eon nel voler fare della Sardegna l’isola più nera del mondo, a dispetto del suo splendido mare turchese e il suo entroterra ricco di storia e biodiversità. Scelta di rara miopia non solo ambientale (una sterminata letteratura scientifica mostra come il carbone sia una fonte di emissioni inquinanti che ha marcate ripercussioni non solo sull’ambiente, ma anche sulla salute umana), ma anche economica.
Lo dimostra il fatto che Eon, pur disponendo di tutti i permessi, non sta aprendo la centrale di Fiumesanto (SS) perché dubbiosa sulla sua convenienza economica, mentre sul progetto Sulcis periodicamente vengono fatte proposte di riconversione ai limiti della legalità (l’ultima nel decreto del FARE 2) che prevedono sempre l’esborso di denaro pubblico, proposte che già una volta sono costate l’apertura di una procedura di infrazione all’Italia presso la Commissione Europea.
Non di carbone e miniere ha bisogno la Sardegna, ma di sfruttare il suo incredibile potenziale di energia rinnovabile, oltre che di puntare forte sull’efficienza energetica.
La contrarietà alla centrale a carbone di Ottana espressa dagli amministratori dei Comuni di Ottana e Sarule è un incoraggiante segnale di cambiamento che le comunità locali lanciano a favore di un futuro energetico innovativo, rispettoso della salute umana e dell’ambiente.
Il WWF Sardegna e il WWF Italia condividono e appoggiano la battaglia dei due Comuni contro il carbone e auspicano che altri comuni seguano lo stesso esempio, assumendo una posizione netta e decisa contro la reintroduzione del carbone a Ottana.
Chiediamo anche alla Regione Sardegna di recepire questa istanze fondamentali, ponendo il valore dell’ambiente e della salute umana alla base del nuovo Piano Energetico regionale che ancora attende di essere adottato . E’ necessario che sia la Regione a decidere la politica energetica regionale evitando che i Sindaci e le comunità locali siano lasciati da soli a fronteggiare gli assalti degli speculatori energetici che a più riprese si stanno affacciando sull’isola.
Lascia un Commento