Buone notizie: anche negli USA si brucia sempre meno carbone

Cala il consumo di carbone negli Stati Uniti, tagliate le emissioni di CO2. Nei primi sei mesi di quest’anno la percentuale di energia prodotta da centrali a carbone negli Stati Uniti è diminuita del 20% rispetto allo scorso anno e del 31% rispetto al 2007. Sembra così smentita la previsione che vedeva il carbone come una fonte di energia irrinunciabile e in continua espansione grazie al costo relativamente basso e alla quantità di giacimenti ancora in piena redditività.
Il declino del carbone come una delle fonti primarie di energia ha due cause principali: la stabilizzazione dei consumi di energia negli Usa dopo la grande recessione del 2008 e quindi l’eccedenza di energia disponibile e la diminuzione dei prezzi del gas naturale. Un calo di prezzi che ha fatto abbandonare il carbone ed ha fornito risorse per la modernizzazione degli impianti che producono energia elettrica bruciando gas.
La riduzione dell’uso del carbone sta già dando risultati positivi: nel Midwest e nel Nordest del Paese è notevolmente diminuito l’inquinamento da anidride solforosa e si è registrato un calo senza precedenti delle emissioni di CO2, diminuite del 14% rispetto al 2007, superiori solo del 2% rispetto ai livello del 1990, anno di riferimento per gli impegni internazionali sottoscritti con il protocollo di Kyoto.
2.10.2012 – Riccardo Nigro
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