Ddl “Destinazione Italia”: 1,2 miliardi per un carbone non pulito

L’articolo 1 del disegno di legge “Destinazione Italia” dal titolo “disposizioni finalizzate alla riduzione dei costi gravanti sulle tariffe elettriche”, approvato dalla Camera nei giorni scorsi, prevede un finanziamento per la costruzione di una centrale a carbone “pulito” nel Sulcis Iglesiente.
In particolare i commi da 11 a 14 specificano che “la Regione Sardegna, entro il 30 giugno 2016, potrà bandire una gara per realizzare tale centrale”. “Al vincitore sarà assicurato il prelievo dell’energia a prezzi incentivati, con copertura degli oneri mediante prelievo sulle tariffe elettriche”. Quindi per lo sfruttamento di un carbone “sporco”, il cittadino si troverà un costo in bolletta per i prossimi 20 anni un costo stimato in 1.200 milioni di euro (60 milioni annui).
Il disegno di legge prevede inoltre che “in caso di funzionamento della centrale termoelettrica in assenza di cattura e stoccaggio della C02 le emissioni di gas serra attribuite all’impianto sono incrementate del 30%”. Dunque anche se il sistema non funziona, la centrale potrà inquinare ottenendo comunque i sussidi pubblici.
Il WWF, dopo aver tentato di persuadere i parlamentari al momento del voto del Ddl, richiama i pareri dell’Autorità nazionale competente e della Commissione Europea che confermano quanto sia improduttivo costruire una nuova centrale a carbone in Sardegna.
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