Grandi opportunità green in Liguria, dalle energie rinnovabili alla protezione del territorio: è ora di dire basta al carbone

Il 22 aprile a Genova, il WWF Italia e molte altre associazioni ambientaliste e imprenditoriali, tra cui Legambiente, Greenpeace e CNA, hanno parlato di “Proposte green per l’economia e il lavoro in Liguria”, nel convegno organizzato presso la Camera di Commercio di Genova.
Fonti rinnovabili, efficienza energetica, manutenzione del territorio, mobilità e ciclo dei rifiuti sono solo alcune delle parole chiave contenute in una vera e propria “green roadmap” promossa da ambientalisti e settori produttivi in vista di due sfide importanti che direttamente e indirettamente coinvolgono la Regione Liguria: le imminenti elezioni regionali e la Conferenza sul Clima che si terrà a Parigi il prossimo novembre.
In Liguria ci sono 82,8 megawatt di fotovoltaico mentre in Umbria, regione simile per conformazione geografica, i megawatt sono 448, un dato che già da solo dimostra “l’arretratezza della Liguria in materia di green economy”.
Non solo, la Liguria è tristemente conosciuta per modelli industriali dannosi e in crisi, a cominciare dalle centrali a carbone di Vado Ligure e La Spezia, esempi di impianti fortemente inquinanti infelicemente ubicati proprio nel mezzo di contesti urbani altamente popolati.
Durante l’iniziativa sono state presentate buone pratiche di attività industriali ed economiche già presenti nel nostro paese che si ispirano ai principi dell’economia circolare e che dimostrano che è possibile creare lavoro e, allo stesso tempo, salvaguardare ambiente e salute.
Un esempio virtuoso viene proprio da Vado Ligure in cui il Campus Universitario di Savona sta realizzando un progetto che punta su: uso efficiente dell’energia, impiego di fonti energetiche rinnovabili e su sistemi di accumulo a basso impatto. Vado rappresenta quindi un contesto che può diventare occasione di ripensamento profondo per uno sviluppo della Liguria che sia realmente sostenibile.
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