WWF Italia

Presentata un’interrogazione parlamentare sulla centrale Federico II di Brindisi

 

Nei giorni scorsi la Senatrice Daniela Donno (M5S) ha presentato un’interrogazione parlamentare riguardante la centrale a carbone Federico II (Brindisi).

Di proprietà di Enel, la centrale si posiziona in vetta alle classifiche dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) per emissioni di sostanze inquinanti. Livelli di inquinamento preoccupanti quelli prodotti dalla centrale, che hanno determinato l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia da parte della Commissione Europea. 

Secondo gli studi riportati nel testo dell’interrogazione (studi già segnalati in passato dal WWF), sono le zone a sud-est della centrale le più esposte alle emissioni, ma ci sono differenze sensibili tra le aree di concentrazione dei diversi particolati. Il particolato primario ha il suo massimo di concentrazione ad una distanza di circa sei chilometri dalla centrale, il particolato secondario tra i dieci e i trenta chilometri. 

 

La stima dei decessi annuali che si sarebbero evitati in assenza di prolungata esposizione al particolato primario è di 4 morti. Se si considera anche il particolato secondario, il numero stimato dei decessi attribuibili aumenta fino a 28.

È chiaro allora come non si possano non considerare entrambi i particolati nella valutazione generale dell’impatto della centrale sull’ambiente e sulla salute delle persone. Una sottostima si tradurrebbe infatti in un grave pericolo, considerando che “il particolato atmosferico risulta tra i principali fattori di rischio per la salute pubblica non solo per il cancro, ma anche per le patologie circolatorie e cardiovascolari, oltre che per le malattie dell’apparato respiratorio”.

La senatrice Donno ha quindi chiesto delucidazioni ai Ministri interrogati circa le misure che il governo intende adottare al fine di garantire il rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Quello che si chiede sono interventi risolutivi, che mettano in sicurezza una volta per tutte i cittadini e il territorio. 

Leggi qui il testo dell’interrogazione parlamentare 

Leggi qui lo studio riportato nell’interrogazione (in inglese)

 

Post Simili

Italia fuori dal carbone nel 2025

Ora per clima e salute devono seguire azioni immediate La scelta del Governo di fissare “l’obiettivo politico” dell’uscita dell’Italia dal carbone nel 2025 con la […]

Vado Ligure: presentato l’esposto della associazioni ambientaliste

Il 14 giugno 2013 una delegazione della Rete Savonese Fermiamo il Carbone ha depositato un esposto presso la Procura della Repubblica di Savona su diversi […]

Lascia un Commento