WWF Italia

Ridurre l’inquinamento? Chiediamo ai parlamentari europei di agire ora

Jeff Schmaltz 
Jeff Schmaltz

Foto di Visible Earth della Nasa – L’inquinamento nella pianura padana visto dallo spazio

Il prossimo 27 e 28 ottobre, il Parlamento Europeo voterà a Strasburgo la Direttiva NEC sui Limiti alle Emissioni Nazionali. Una Direttiva fondamentale da cui dipende la prospettiva di salute dei cittadini Italiani ed Europei.

WWF insieme ad altre associazioni ambientaliste tra cui spiccano Legambiente, Cittadini per l’aria, Isde Italia e Medicina Democratica, sta invitando i membri italiani del Parlamento Europeo a sostenere il Rapporto adottato a luglio dalla Commissione ambiente del Parlamento Europeo ed in particolare a supportare i miglioramenti che tale Rapporto ha apportato al testo proposto dalla Commissione EU:

  • Limiti più restrittivi e vincolanti al 2025 e 2030 (come indicati dall’impact assessment aggiuntivo del Parlamento Europeo che ha integrato le politiche per il Clima e per l’inquinamento atmosferico)
  • L’introduzione di limiti per il mercurio

La situazione dell’inquinamento atmosferico in Italia e in Europa è grave. E’ di giugno la pubblicazione a Roma del progetto Viias, (Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute): 30.000 persone muoiono prematuramente ogni anno nel nostro paese a causa dell’esposizione al PM 2.5, e oltre 10.000 a causa dell’esposizione al biossido di azoto (NO2).

Le info-grafiche realizzate nell’ambito di VIIAS, indicano che il numero dei morti in Italia – nello scenario al 2020 – aumenta o diminuisce a seconda delle politiche messe in atto. Questo studio, consente di valutare la rilevanza delle politiche programmate e ci indica chiaramente che la recente flessione degli inquinanti, e così del danno sanitario verificatasi in Italia, è prevalentemente frutto della crisi. E che se le attuali politiche non verranno rafforzate, in Italia le emissioni inquinanti cresceranno al 2020 e oltre con la ripresa economica e con essi il danno sanitario a carico della popolazione e quello economico a carico del paese. Un danno già enorme in termini di vite umane, di giorni di lavoro persi, come pure di danno economico al paese e al nostro patrimonio monumentale.

E’ l’occasione giusta per cambiare la qualità dell’aria in Europa e in Italia. Non farlo ora sarebbe sprecare un’occasione che non si ripresenterà per molti anni.


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